Etica Coop.

Riguarda l’etica e le finalità sociali della Compagine cooperativa HandMade.

Abitare la Vita

Si è proprio così, “Abitare la Vita” è cosa non semplice, assecondare la “Vita”, lasciare che la “Vita” ci abiti, potrebbe sembrare la cosa più semplice da fare! Beh.. non è così..! Ci sono di mezzo le nostre abitudini, le nostre convinzioni, i nostri progetti preconfezionati, e quel modo di pensare: “Si è fatto sempre così”, ecc. Abitare la Vita vuol dire anche mettersi a disposizione della “Vita” stessa, senza accettare vincoli indissolubili. Il nostro impegno quotidiano consiste nell’assumere atteggiamenti aperti e accoglienti” verso il nuovo, l’inconsueto, disponibili anche ad un futuro incerto purchè suggestivo, che non puoi conoscere e prevedere, proprio perché esce dai canoni, del “si è fatto sempre così”. E allora il dilemma: Ci vuole più coraggio a resistere e rimanere nell’idea “Si è fatto sempre così” o ad insistere su un utopia, dando vita ai sogni, alle intuizioni, alla speranza, alla ricerca della Bellezza, ecc. Assumiamo sempre più consapevolezza che bisogna imparare dalla Natura, essa si adatta ai cambiamenti: al caldo, al freddo, al vento, alla pioggia, all’aridità, ecc. Ma resta la cosa più bella e più armoniosa da vedere, dove tutto assume il “sapore di casa” il luogo dove stai bene e ti senti al sicuro. Aspettarsi dei risultati che comprovino che sei sulla strada giusta, sarebbe la prova che hai fatto bene ad intraprendere l’intrepido e incerto futuro. No.. è un errore! Il “risultato” a cui bisogna aspirare consiste nel vivere secondo la “dimensione della disposizione” e l’agognato “Futuro” a cui aspiriamo, è già adesso e non è un obiettivo di un futuro prossimo. Sei già giunto dove pensavi di poter arrivare, forse un giorno. Solo gli alberi, gli insetti, le pietre, ecc. ti possono comprendere e accettare. Perchè essi vivono in questo modo, con leggerezza. E allora? Ci rendiamo conto che siamo sulla stessa lunghezza d’onda, via le sicurezze, peraltro false e illusorie, che ci propinano nel nostro tempo. Ci rendiamo conto di come comprendiamo meglio gli alberi, gli insetti, il vento, e come gli elementi ci appartengono, non nel senso che li possediamo, nel senso che ne facciamo indissolubilmente parte, un giorno saremo foglia, aria, terra, vento, pioggia, insetto, ecc.  Consapevoli di ciò, allora ritorniamo ad ogni elemento del Creato quella dignità che noi umani stupidamente gli abbiamo negato e noi umani diventiamo consapevoli, che tutti siamo sottesi a quella Spiritualità del Creato che tutto muove!

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Una Comunità nell’EcoBorgo, per mettere radici al Futuro

Siamo qui nel Borgo antico di Montalbano Elicona a 1000 mt. slm , Silvio e Rosaria da 5 anni, lo abbiamo scelto, abbiamo lasciato la città e ci siamo reinventati, abbiamo creato i presupposti per fondare e sviluppare una Comunità che possa trovare in questo luogo una dimensione più vicina alla nostra umanità e al rapporto con tutti gli Elementi del Creato. 

Viviamo di Agricoltura e trasformiamo le nocciole in creme e tante altre conserve ricavati dai frutti spontanei di questa terra dei Nebrodi, anche il turismo è una fonte di reddito, con la ristorazione e le passeggiate guidate.

E’ un luogo dove la Natura, ancora, detta le sue leggi a dispetto di molti tentativi degli umani di sacrificarla. Da qui si possono mettere radici e pensare ad un futuro sostenibile  e a una nuova Umanità. Contattataci per un periodo di conoscenza.  Date un occhiata al Nostro Sito e per un contatto telefonare a Silvio al tel. 3467654899

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L’agroecologia – un modo futuristico di fare agricoltura di Montagna a Montalbano Elicona

Nel territorio dei Nebrodi assistiamo ad un progressivo ed inesorabile abbandono delle terre e anche dei Noccioleti, è il fenomeno  conseguente è lo svuotamento dei paesi e il disintegrarsi delle comunità residenti, migranti verso territori piu rassicuranti.  Tutti gli esseri viventi assumono un ruolo fondamentale nel ciclo vitale dei territori montani e sostanzialmente contribuiscono alla formazione e alla stabilità dell’habitat e del Paesaggio. In questi territori montani si viene a configurare una forma nuova di agricoltura che assume nuovi compiti di Custodi della Natura e di nuova interazione tra montagna e città e tra “tradizione” e “modernità.”  Un significato nuovo di Agricoltura che si vede ad assumere compiti diversi e nuovi nella Comunità non solo come fornitore di prodotti della terra ma anche come fornitore di servizi alla comunità stessa, non di meno sul piano sociale svolge un ruolo rifondante di un nuovo modo di fare comunità. E’ la Comunità transitoria e itinerante. Una nuova forma di turismo dove i residenti della città, per brevi periodi, una settimana, un mese o più, si spostano in montagna: per riposo, per lavoro, per turismo, per studio, e diventano parte integrante della Comunità Accogliente.

Il Turismo sulla montagna per noi umani rappresenta per Alcuni una necessità per poter staccare la spina dalla routine e per Altri una fonte di reddito e ciò ci motiva alla tutela del Paesaggio, sinonimo di bellezza e naturalità. 

Il modo di fare Agricoltura sulla montagna deve avere quindi un altro  approccio di tipo agro-ecologico, dove ogni essere vivente ha lo spazio necessario per interagire costruttivamente con il resto del Creato. Per la categoria degli umani il rispetto del paesaggio e dell’abitat a tutela di tutti esseri viventi che contribuiscono a formarlo è un orizzonte nuovo ancora tutto da costruire e formalizzare in un nuovo approccio di fare agricoltura considerata spesso “marginale” ma che in effetti ha un grande valore ambientale e sociale. Ma quale è il principio fondante di un Agricoltura Agro-Ecologica? E’ la necessità di condividere l’Habitat con tutti gli Esseri del Creato. Da un lato noi umani potremo svolgere un ruolo di timido regolatore e dall’altro garantire che ogni essere vivente e ogni elemento naturale possa essere assecondato nel proprio interagire con il Creato.

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Le Persone speciali chi sono?

Le Persone Speciali sono quelle persone, che usano volgere lo sguardo al cielo prima che sui propri piedi ben poggiati sulla terra, sono quelle persone che non tollerano una vita fondata sulle apparenze, sono quelle persone che amano  e aspirano vivere una vita vera, che non si arrendono ai propri limiti e che Amano dare e fare fiorire la Vita attorno a Se, sono quelle persone sincere, che non svendono il proprio modo di essere al Potere e agli interessi, sono quelle persone che amano la giustizia e che la vivono e la condividono con altre persone, sono quelle persone che hanno il coraggio di scommettersi per essere se stesse, che rifiutano i vincoli e i luoghi comuni della comunità in cui vivono, sono quelle persone che si assumono la responsabilità del proprio pezzo di “Creato” e di vivere insieme ad Altri il meglio di se stessi, Sono quelle persone che amano seguire i propri sogni. Per questo non conta essere Belli o invalidi, o con un passato e la fedina penale poco pulito, o un passato di fallimenti, conta quello che vuoi essere adesso, conta intraprendere un cammino di consapevolezza, di potere vivere un altra occasione di vita insieme ad Altri per il Bene e per La VITA.

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La storia di Jemma

Come tutte le nostre storie, il legame che ha legato noi, una coppia catanese venuta ad abitare tra le montagne dei Nebrodi, e Jemma, a un bellissimo setter dagli occhioni dolci, è stato semplice e casuale. Jemma viveva  in un casolare abbandonato vicino casa nostra, veniva nutrita dal suo padrone in attesa che potesse avere l’età per imparare a cacciare e a portare al cacciatore la preda appena fucilata. Ogni sera al nostro rientro ci aspettava sul davanzale di quella casa, da un buco che lei era riuscita ad aprire per potersi affacciare al mondo. Sguardi e scambi di affettuosità fino ad arrivare al cibo che portavamo dal ristorante che gestiamo a Montalbano.  Poi è arrivato il grande giorno per Jemma, la sua prima caccia. Per voci di paese, le perfomance non erano state molto edificanti: agli spari Jemma fuggiva dall’altra parte terrorizzata! Riportata in casa, e sempre per voci di paese, era  destinata ad essere “licenziata”. Ci siamo offerti di poterla adottare e così è stato.  Bagno, veterinario, vaccini, microchip di riconoscimento sottopelle, ed una paziente relazione per potere convivere con noi umani sotto lo stesso tetto. Una “signorina” affettuosissima, per niente aggressiva, docile e fedele. Ci ha sempre ripagato così, per avere rinunciato ad un pezzo della nostra casa. Abbiamo deciso che la notte dormiva con noi in casa, e la mattina la si metteva fuori, per poter muoversi nel quartiere come accadeva fino a qualche tempo fa, insieme a muli e asini,  posteggiati davanti le case del paese in attesa di ripartire per il lavoro o un viaggio, insieme a galline e galli, che scorazzavano per le stradine del borgo medievale ecc.. Jemma è amica di tutti, conosce tutti nelle case abitate, e accetta la generosità di un pezzo di pane, un osso, un pezzo di carne, un po di pasta offertagli dai paesani. Ed ha sempre una parolina affettuosa da parte di Tutti; Lei ricambia, con un sorriso dolce, occhi teneri e la coda scodinzolante. Fa sempre bene a tutti contraccambiare per tanto reciproco  amore. Poi sono venuti i primi calori e Spank, un barboncino senza palle, che noi avevamo precedentemente adottato, è stato inutilmente irrequietissimo. Il primo calore, scampato pericolo! abbiamo cercato di tenerla in casa il piu possibile. Al secondo calore abbiamo visto un seguito di cani maschi dietro la nostra porta di casa e abbiamo cercato di tenerla in casa il piu possibile.. Alcuni dei pretendenti erano bellini, piccoli e pelosi, altri palestrati e rozzi, e altri timidi, innamorati e molto, molto sprovveduti. Lui Brown,  un setter timido, bianco e marrone, l’aspettava ogni mattina sotto l’arco di Giovan Guerino, immobile e ansioso di poterla rivedere! Quache volta ci è scappata di casa ed è stata via qualche giorno. Un giorno ero seduto allo Spirito Santo, ed è venuta a trovarmi  insieme a Lui, Brown: “Grazie della presentazione Jemma, ma adesso torniamo a casa..!”” Qualche giorno dopo rientra a casa e la chiudo evitando ancora che potesse uscire. Dopo sessanta giorni arrivano i cuccioli, 8 cuccioli. bellissimi. Ma del “Timido e molto sprovveduto papà setter” neppure la traccia, sparito!  Costruiamo un riparo in una casetta a noi vicina e trasferiamo Cuccioli e mamma, dopo qualche settimana.   Adesso hanno quasi sessanta giorni sono bellissimi e affettuosissimi, cè Poldo il furbastro, Timidina, Barilotta, Bandita, ecc. Ne mancano Due, Qualcuno se li è presi, Speriamo che li trattino bene!.

Adesso i cuccioli di Jemma cercano padroni affettuosi con cui condividere una avventura quotidiana di vita giocosa e fedele. E noi li regaliamo con piacere a chi li volesse adottare! Rosaria 3467654897 e Silvio 3467654899.

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La solidarietà è un principio vitale per Tutti.

La Solidarietà è un principio Vitale di Tutto il Creato. Ogni Elemento Natturale Vive per la solidarietà che riesce ad esercitare e ricevere. Ogni Elemento è “vitale” e “vivo” se diventa dono gratuito per il Creato, è un principio imprescindibile del Senso esistenziale della Vita stessa. Nella solidarietà tra elementi del Creato, si raggiunge “L’Armonia” che è la traduzione della “Felicità”. Tutti cerchiamo di Essere Felici, ma piu la cerchiamo nell’Avere e piu siamo infelici perchè è contronatura. Piu ognuno vive nella piena consapevolezza del propio Essere nell’Universo e piu siamo felicemente al Centro dell’Universo, come componente essenziale e vitale dell’Universo Stesso. E’ un modo di pensare ed un modo di vivere, non lo si puo pensare pietisticamente “per gli Altri”. La Natura vive di questo principio. La solidarietà ci rende più ricchi; Invitiamo tutti ad essere più solidali, più altruisti, di prestare parte del proprio tempo al bene della comunità, al servizio di chi necessita di un bisogno che possiamo dare, dare qualcosa di noi per il Creato, di cui siamo i responsabili, i tutori, Ognuno gestisce il suo pezzo di Creato. Ogni elemento del Creato vive in forza del “Dare gratuito” di esso stesso all’Universo. Per questo saremo eterni, nella misura del dono che siamo stati capaci di profondere nelle maglie vitali dell’Universo Stesso. Ma ricordiamoci che, anche regalare un sorriso, una carezza, una parola gentile è fare “Bellezza” nell’Universo.

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“L’ospite è sacro”

L’ospite è sacro, sin dai tempi antichi, il forestiero era considerato una persona da accogliere nella propria “casa” con tutti gli onori e le attenzioni. E quando si parla della propria casa si intende nella propria intimità di persone, dove lo scambio di esperienza può avvenire alla pari. Si desinava insieme e si parlava, ci si confrontava, era una fonte di informazioni per tutto ciò che non si conosceva, parlare con L’ospite rappresentava il momento più importante dell’Incontro con il forestiero, con il diverso. La cultura di un tempo dava molta importanza all’ospitalità. Oggi riteniamo di non avere bisogna di imparare dalle persone concrete, pensando che Internet e tutto il mondo da esso scaturente sia sufficiente a colmare il nostro bisogno di sapere, di fare nostra l’esperienza dell’altro, del nostro vissuto. Ma in effetti internet non è in grado di trasferirci tutta l’esperienza, internet ci da soltanto delle nozioni che non sono la stessa cosa della comunicazione di una esperienza ricca di quel carico umano ed esperienziale in grado di essere trasferito e condiviso da chi ascolta.

Ospitare una persona o più persone vuol dire garantire che possa avvenire lo scambio di esperienza, una comunicazione umana essenziale affinché l’ospitalità sia tale nel suo valore.

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Il Presepe Vivente a Montalbano

Il Presepe Vivente in Montalbano Elicona giorno 26 – 29 Dicembre e 6 Gennaio 2020

Il Presepe di Montalbano Elicona ha una tradizione Ventennale e viene animato nell’Antico Borgo del quartiere Serro, il più antico di Montalbano, originario del 1200.

Il Presepe ha come messaggio  il tema dell‘ATTESA. 

La quotidianità è fatta di attese, si attende sempre qualcosa e viene accompagnata dalla speranza di potere accogliere un evento che ti possa  cambiare in meglio la vita.  L’esperienza che ti invitiamo a fare con tutta la tua famiglia, l’abbiamo fatta pure noi soci della cooperativa. Sono gesti semplici di quotidianità che servono ad animare un ambiente familiare, affaccendato a fare qualcosa. Ma la notizia che al tempo si era diffusa, come avviene in tutte le piccole comunità tutti sanno tutto di tutti, era quella di una coppia di profughi che aveva trovato una stalla come unico riparo per poter rifugiarsi e …. partorire, in mezzo ad una mucca, un asino e delle pecore,  accolta dai pastori, ritenuti al tempo la feccia dell’umanità.

Le grandi storie, nascono talvolta così, spesso ci sono grandi figure che hanno cambiato la storia, e provengono spesso da ciò che si pensa impensabile, da storie umili e spesso paradossali, come la storia di un Dio che nasce in una stalla, mica in palazzo reale, come noi immagineremmo consono al suo status, invece è attorniato dai pastori e dalla gente semplice affaccendata a vivere il proprio quotidiano quasi nella  indifferenza. Eppure, nasce con quel bambino, una novità così grande da cambiare la vita a tanta gente, per il resto del tempo dell’esistenza dell’umanità.

Questa occasione del Presepe vivente a Montalbano ti offre la possibilità di sperimentare l‘Attesa e questo paradosso, per imparare, per riflettere, per avere una occasione unica di poter partecipare ad un evento che ha cambiato l’umanità. Anche questa è un occasione di riflessione degli atteggiamenti che assumiamo per ogni attesa che ci capita nella vita. Ti invitiamo a vivere la stessa esperienza con tutta la tua famiglia anche con i tuoi piccoli. Non dimenticheranno mai tale esperienza  carica di suggestioni ed emozioni. 

Per informazioni e per poter partecipare e organizzare la tua permanenza telefona a Rosaria tel. 3467654897, oppure tramite email: handmademontalbanoelicona@gmail.com

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La magia del Cibo

1.      Il Cibo ha una dimensione relazionale importantissima nella storia della vita sociale umana: La dimensione relazionale del Cibo la cogliamo prima con il territorio, il suo paesaggio,  la cultura  della gente che lo ha abitato e della storia e le tradizioni che lo hanno caratterizzato. Il cibo ci fa entrare in relazione con chi lo ha preparato, con gli ingredienti che compongono ogni pietanza, ogni ingrediente porta un messaggio dai luoghi da cui esso proviene, gli ingredienti utilizzati e le modalità della loro preparazione della cucina  che lo ha trasformato in cibo caratterizzano il messaggio della pietanza.  Il cibarsi diventa un momento non solo di sostentamento ma anche di conoscenza, reciprocità, attenzione – uno stimolo ad una maggiore convivialità con i compagni di tavola. . In questo modo si ridà significato e importanza a un gesto fondamentale della nostra vita, che troppo spesso consideriamo usuale e scontato.

2.      Il Cibo ha una memoria, porta scritto nelle suo DNA ed RNA la storia di come è arrivato a noi, di chi l’ha coltivato, contaminando l’energia di ogni commensale, in bene e in male. Il  cibo oltre il nutrire e a soddisfare “un peccato di gola”, aiuta a ricomporre memorie, intessere relazioni e a condurre, da ultimo, al “perdono” (senso da dare al Dono di se stessi nella Comunità dei Viventi, non come aspetto sacrificale bensì come componente essenziale  e dinamico all’interno della comunità dei Viventi)». 

3.      Ogni pietanza ha una storia antica che appartiene ai luoghi di provenienza, alla cultura culinaria di ogni tempo, essi hanno sostenuto e accompagnato generazioni fino ai giorni nostri. Ma i piatti di un tempo si adattano ai tempi di oggi. Oggi la vita esige meno proteine e piu fibre, e più vitamine . Alcuni piatti vengono adattati ai gusti che sono cambiati, vedi l’uso del pecorino soppiantato dal parmigiano e dal grana. Alcuni ingredienti non si usano quasi più e molti altri sono entrati in cucina introdotti da altre culture culinarie. Ma i piatti rivisitati sono capaci di raccontare la propria storia. Un esempio, la porchetta era all’origine un piatto delle famiglie nobili, consisteva nel riempire un maialino di verdure e altre carni, uova e formaggi, passato alla griglia o nei sughi a base di verdure. Nel tempo la ricetta è diventata più popolare e alla portata di tutti. Semplicemente costituita da un impasto di carne, uova, formaggio e verdure avvolta nella cotenna di maiale e cotta nel sugo o in arrosto al forno.

4.      Il cibo come relazione: sedersi a tavola insieme, condividendo il cibo, stando seduti attorno ad un tavolo, è stato un sempre un modo per sentirsi in “Comunità” o occasione di componimento di diatribe. Attorno alla tavola il concetto di comunità assume il suo siginificato piu pieno e intesa come Universo di “Esseri viventi”, per percepirne i valori e le differenze di cui essa si alimenta e tutte le relazioni che si costituiscono al suo interno. La tavola diventa il luogo eletto dello stare piacevolmente insieme, dove è facile che vengano fuori aspetti  di solidarietà ma anche aspetti conflittuali, il consumo di un pasto attorno alla tavola costituiscono un momento ed un luogo privilegiato “Vero” di Umanità.

5.      Nell’incontro dei diversi sapori degli ingredienti si ottiene una buona pietanza.  Al “Ritrovo dei Re” non possono mancare i piatti vegetariani. La “pasta all’Ortolana” è uno dei nostri piatti piu richiesti in particolare da chi non mangia carne. Il Segreto è una cottura al momento dell’ordinazione. Un piatto leggero ricco di sapori, vitamine e di sali minerali, particolarmente richiesto in estate. In inverno proponiamo la pasta con crema di broccoli, o con crema di carciofi ai funghi porcini essiccati o freschi, pasta con la crema di Zucca e funghi, ecc. Per gli amanti del Formaggio proponiamo i nostri formaggi piu tipici come la Provola di Montalbano con un salmariglio (pinzimonio) a base di finocchietto e nocciole; Oppure la fonduta dei formaggi di montalbano, o i formaggi passati in griglia.

6.      Mangiare è un gesto individuale ma piace farlo assieme ad Altri. Abbiamo necessità di  forme conviviali, sociali e relazionali. Per tanti è un rito, è un godimento, una necessità, per Altri, talvolta, un lusso. Al “Ritrovo dei Re” ci piace servire un cibo che sappia raccontare una storia di socialità, in grado di poterci accomunare con gli Altri commensali. Già nella fase di preparazione della pietanza il nostro Cuoco, come un sacerdote, racconta una storia che va letta sul tavolo del commensale. Cogliendo gli ingredienti che lo compongono nella scelta del Km0, della stagionalità dei prodotti e della loro genuinità cioè coltivati senza chimica, ricorrendo a ciò che la natura ci mette a disposizione e attraverso la scelta di cucinare il meglio che si trova tra i prodotti dei contadini locali. Le tavolate, per chi lo volesse, sono una delle nostre proposte di convivialità da sperimentare tra persone che non ci si conosce, un modo di fare nuove amicizie e sperimentare gesti di condivisione.

 

Per informazioni e per poter partecipare e organizzare la tua permanenza telefona a Rosaria tel. 3467654897, oppure tramite email: handmademontalbanoelicona@gmail.com

 

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“Il Cibo e il senso di Comunità” al Ritrovo dei Re.

Il cibo come relazione: sedersi a tavola insieme, condividendo il cibo stando seduti attorno ad un tavolo, è un modo per sentirsi in “Comunità”. E’ la comunità intesa come Universo di “Esseri viventi”, percepirne i valori di cui essa si alimenta e tutte le relazioni che si costituiscono al suo interno. La tavola diventa il luogo eletto dello stare insieme, dove è facile che vengano fuori aspetti  di solidarietà ma anche conflittuali , il pasto e la tavola costituiscono un momento ed un luogo privilegiato “Vero” di Umanità.

Nell’incontro dei diversi sapori si ottiene un buon piatto

Al “Ritrovo dei Re” non possono mancare i piatti vegetariani. La “pasta all’Ortolana” è uno dei nostri piatti piu richiesti in particolare da chi non mangia carne. Il Segreto è una cottura al momento dell’ordinazione. Un piatto leggero ricco di sapori, vitamine e di sali minerali, particolarmente richiesto in estate. In inverno proponiamo la pasta con crema di broccoli, o con crema di carciofi ai funghi porcini essiccati, pasta con la crema di Zucca e funghi, ecc. Per gli amanti del Formaggio proponiamo i nostri formaggi piu tipici come la Provola di Montalbano con un salmariglio (pinzimonio) a base di finocchietto e nocciole; Oppure la fonduta dei formaggi di montalbano, o i formaggi passati in griglia.

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