Silvio Guida Naturalistica

Le Persone speciali chi sono?

Le Persone Speciali sono quelle persone, che usano volgere lo sguardo al cielo prima che sui propri piedi ben poggiati sulla terra, sono quelle persone che non tollerano una vita fondata sulle apparenze, sono quelle persone che amano  e aspirano vivere una vita vera, che non si arrendono ai propri limiti e che Amano dare e fare fiorire la Vita attorno a Se, sono quelle persone sincere, che non svendono il proprio modo di essere al Potere e agli interessi, sono quelle persone che amano la giustizia e che la vivono e la condividono con altre persone, sono quelle persone che hanno il coraggio di scommettersi per essere se stesse, che rifiutano i vincoli e i luoghi comuni della comunità in cui vivono, sono quelle persone che si assumono la responsabilità del proprio pezzo di “Creato” e di vivere insieme ad Altri il meglio di se stessi, Sono quelle persone che amano seguire i propri sogni. Per questo non conta essere Belli o invalidi, o con un passato e la fedina penale poco pulito, o un passato di fallimenti, conta quello che vuoi essere adesso, conta intraprendere un cammino di consapevolezza, di potere vivere un altra occasione di vita insieme ad Altri per il Bene e per La VITA.

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CLASSIFICAZIONE DELLE DIFFICOLTA’ PER ESCURSIONISMO

L’indicazione delle difficoltà di un itinerario è data per facilitare la scelta di un’escursione. Serve in primo luogo per evitare ad escursionisti ed alpinisti di dover affrontare inaspettatamente passaggi superiori alle loro capacità o ai loro desideri. Nonostante una precisa ricerca la valutazione delle difficoltà rimane essenzialmente indicativa e va considerata come tale.
DIFFICOLTA’ ESCURSIONISTICHE:  secondo una delle Tabelle CAI
T = turistico   Itinerari su stradine, mulattiere o comodi sentieri, con percorsi ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono in genere sotto i 2000 m e costituiscono di solito l’accesso ad alpeggi o rifugi. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.    
E = escursionistico   Itinerari che si svolgono quasi sempre su sentieri, oppure su tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua, quando, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi; i tratti esposti sono in genere protetti (barriere) o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi su roccia, non esposti, o tratti brevi e non faticosi né impegnativi grazie ad attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l’uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, moschettoni, ecc.). Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza del territorio montagnoso, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati.    
EE = per escursionisti esperti   Itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti). Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.). Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minor impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci (perché il loro attraversamento richiederebbe l’uso della corda e della piccozza e la conoscenza delle relative manovre di assicurazione). Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguati.  
EEA = per escursionisti esperti con attrezzatura   Percorsi attrezzati o vie ferrate per i quali è necessario l’uso dei dispositivi di autoassicurazione (imbaragatura, dissipatore, moschettoni, cordini) e di equipaggiamento di protezione personale (casco, guanti).   EEA – F ( ferrata Facile) Sentiero attrezzato poco esposto e poco impegnativo con lunghi tratti di cammino. Tracciato molto protetto, con buone segnalazioni, dove le strutture metalliche si limitano al solo cavo o catena fissati unicamente per migliorare la sicurezza.   EEA – PD ( ferrata Poco Difficile) Ferrata con uno sviluppo contenuto e poco esposta. Il tracciato è di solito articolato con canali, camini e qualche breve tratto verticale, facilitato da infissi come catene, cavi, pioli o anche scale metalliche.   EEA – D ( ferrata Difficile)   Ferrata di un certo sviluppo che richiede una buona preparazione fisica e una buona tecnica. Il tracciato è spesso verticale ed in alcuni casi supera anche qualche breve strapiombo, molto articolato, con lunghi tratti di esposizione; attrezzato con funi metalliche e/o catene, pioli e/o scale metalliche.     
EAI = escursionismo in ambiente innevato.   Itinerari in ambiente innevato che richiedono l’utilizzo di racchette da neve, con percorsi evidenti e riconoscibili, con facili vie di accesso, di fondo valle o in zone boschive non impervie o su crinali aperti e poco esposti, con dislivelli e difficoltà generalmente contenuti che garantiscano sicurezza di percorribilità.   F: facile – M: media – D: difficile    
ALPINISTICA:   I percorsi alpinistici, in quanto tali, si snodano prevalentemente fuori sentiero; richiedono buon allenamento,esperienza di montagna, uso attrezzatura tecnica. Qualsiasi difficoltà alpinistica è da considerare superiore a quelle escursionistiche, richiede conoscenza delle manovre di cordata, l’uso corretto di piccozza e ramponi ed esperienza di alta montagna. Esistono molte classificazioni delle difficoltà alpinistiche (su roccia, in arrampicata artificiale, in arrampicata mista ecc.) per cui non vengono qui elencate.

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La storia di Jemma

Come tutte le nostre storie, il legame che ha legato noi, una coppia catanese venuta ad abitare tra le montagne dei Nebrodi, e Jemma, a un bellissimo setter dagli occhioni dolci, è stato semplice e casuale. Jemma viveva  in un casolare abbandonato vicino casa nostra, veniva nutrita dal suo padrone in attesa che potesse avere l’età per imparare a cacciare e a portare al cacciatore la preda appena fucilata. Ogni sera al nostro rientro ci aspettava sul davanzale di quella casa, da un buco che lei era riuscita ad aprire per potersi affacciare al mondo. Sguardi e scambi di affettuosità fino ad arrivare al cibo che portavamo dal ristorante che gestiamo a Montalbano.  Poi è arrivato il grande giorno per Jemma, la sua prima caccia. Per voci di paese, le perfomance non erano state molto edificanti: agli spari Jemma fuggiva dall’altra parte terrorizzata! Riportata in casa, e sempre per voci di paese, era  destinata ad essere “licenziata”. Ci siamo offerti di poterla adottare e così è stato.  Bagno, veterinario, vaccini, microchip di riconoscimento sottopelle, ed una paziente relazione per potere convivere con noi umani sotto lo stesso tetto. Una “signorina” affettuosissima, per niente aggressiva, docile e fedele. Ci ha sempre ripagato così, per avere rinunciato ad un pezzo della nostra casa. Abbiamo deciso che la notte dormiva con noi in casa, e la mattina la si metteva fuori, per poter muoversi nel quartiere come accadeva fino a qualche tempo fa, insieme a muli e asini,  posteggiati davanti le case del paese in attesa di ripartire per il lavoro o un viaggio, insieme a galline e galli, che scorazzavano per le stradine del borgo medievale ecc.. Jemma è amica di tutti, conosce tutti nelle case abitate, e accetta la generosità di un pezzo di pane, un osso, un pezzo di carne, un po di pasta offertagli dai paesani. Ed ha sempre una parolina affettuosa da parte di Tutti; Lei ricambia, con un sorriso dolce, occhi teneri e la coda scodinzolante. Fa sempre bene a tutti contraccambiare per tanto reciproco  amore. Poi sono venuti i primi calori e Spank, un barboncino senza palle, che noi avevamo precedentemente adottato, è stato inutilmente irrequietissimo. Il primo calore, scampato pericolo! abbiamo cercato di tenerla in casa il piu possibile. Al secondo calore abbiamo visto un seguito di cani maschi dietro la nostra porta di casa e abbiamo cercato di tenerla in casa il piu possibile.. Alcuni dei pretendenti erano bellini, piccoli e pelosi, altri palestrati e rozzi, e altri timidi, innamorati e molto, molto sprovveduti. Lui Brown,  un setter timido, bianco e marrone, l’aspettava ogni mattina sotto l’arco di Giovan Guerino, immobile e ansioso di poterla rivedere! Quache volta ci è scappata di casa ed è stata via qualche giorno. Un giorno ero seduto allo Spirito Santo, ed è venuta a trovarmi  insieme a Lui, Brown: “Grazie della presentazione Jemma, ma adesso torniamo a casa..!”” Qualche giorno dopo rientra a casa e la chiudo evitando ancora che potesse uscire. Dopo sessanta giorni arrivano i cuccioli, 8 cuccioli. bellissimi. Ma del “Timido e molto sprovveduto papà setter” neppure la traccia, sparito!  Costruiamo un riparo in una casetta a noi vicina e trasferiamo Cuccioli e mamma, dopo qualche settimana.   Adesso hanno quasi sessanta giorni sono bellissimi e affettuosissimi, cè Poldo il furbastro, Timidina, Barilotta, Bandita, ecc. Ne mancano Due, Qualcuno se li è presi, Speriamo che li trattino bene!.

Adesso i cuccioli di Jemma cercano padroni affettuosi con cui condividere una avventura quotidiana di vita giocosa e fedele. E noi li regaliamo con piacere a chi li volesse adottare! Rosaria 3467654897 e Silvio 3467654899.

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Il Bosco Malabotta, il bosco più antico della Sicilia

La Riserva Naturale Orientata del Bosco di Malabotta si estende per circa 3.220 ettari circa tra i Monti Nebrodi e i Peloritani. Su una quota intorno ai 1300 s.l.m. si riscontra una vegetazione ricca e fiorente, alberi centenari di Cerro cosiddetti “patriarchi”, esemplari ultracentenari di Cerro.


Si racconta che il suo nome abbia avuto origine da una battuta che il nobile proprietario espresse dopo averlo perso in una giocata a carte tra nobili: “Che Malabbotta”!!. Il Bosco di Malabotta è punteggiato da numerose alture: Pizzo Castelluzzo, Serra Castagna, Pizzo Daniele e Pizzo Galera tutti rivestiti di fitto bosco,infatti per circa 80 ettari domina il Cerro (Quercus cerris), quercia dal portamento regale che può raggiungere i 30 metri d’altezza e di cui in cima a monte Croce Mancina esistono esemplari con tronco di circa due metri di diametro. Oltre a una vegetazione di sottobosco di Peonie, Biancospino, Ginestra e rosa canina, Euphorbie spp., , ecc. nei torrenti e ruscelli troviamo Mappaun sottobosco, di Felci, all’ombra dei Pioppi Neri e Salici, che costeggiano i torrenti Licopedi, Pistone e Fontanazza. Anche la fauna ricca di Gufi, Falchi, Barbagianni, Sparvieri, Martore, Volpi, Gatti Selvatici, Ghiri, Donnole,Topi Quercini, ecc. e’ presente anche ll’Aquila Reale.

Un panorama unico, dallo straordinario valore geomorfologico, ospita nella porzione Nord-orientale il sito megalitico dell’Argimusco, e una storia che risale a tempi preistorici.

Tra i sentieri piu interessanti proponiamo:

Molti i percorsi come le strade sterrate, sono dotate di punti informativi, aree attrezzate e piste ciclabili, che si prestano facilmente agli sport di montagna o anche alle semplici passeggiate.

  1. “Sentiero dei Patriarchi” (3,5 km), dopo aver raggiunto l’ex-caserma forestale,
  2. Il sentiero della“Trota” (10,5 km) che bordeggia il torrente Licopedi al centro della Riserva.
  3. Il “Sentiero di Federico II” seguito dall’imperatore per le sue battute di caccia, tra Monte Fontana Scavi e Monte Cerreto;
  4. il “Sentiero Pittari” (5,9 km)  sul versante meridionale, tra Pizzo Paolo e Punta dell’Aquila;
  5. il “Sentiero Faggita” (2 km circa) e il “Sentiero Vuturi” che aggira Monte Croce Mancia fino Portella Malpertuso, ricongiungendosi con l’ingresso di Malvagna.
  6. Il “sentiero dei Tholos e/o Cubburi” costruzioni in pietra a secco della forma agli igloo eschimesi, sorgono ancor oggi nelle contrade : Preda, Monte Castellazzo, Piano Danzi, Portella Zilla, Polverello, Taffuri, Pellizzaro e Monte delle Cerase.
  7. E poi ci sono i punti di affaccio sulla valle dell’Alcantara, o su Rocca Novara, ecc.
  8. Ogni stagione ha le sue peculiarità e ci si puo inoltrare nel Bosco per trovare luoghi che lasciano incantati;
  9. La nostra cooperativa Handmade vi propone una giornata con visita al Bosco compreso del pranzo al nostro agro-ristorante. Tel. 0941 1930688 – 3467654897
  10. La coop. Handmade ha sede in Montalbano Elicona e fa parte del Network “Rifugi Naturalistici” promossi dal Centro Parchi Nazionale.
  11. La Handmade ha un servizio Guide Naturalistiche che si possono contattare al 3467654899 (si Consiglia di lasciare un messaggio su Wapp per essere ricontattati, grazie); Oppure per avere organizzato la vostra permanenza con Vitto e alloggio e Tour guidati, contattate la nostra Agenzia Viaggi “Montalbano experience” al 3467654897.

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La solidarietà è un principio vitale per Tutti.

La Solidarietà è un principio Vitale di Tutto il Creato. Ogni Elemento Natturale Vive per la solidarietà che riesce ad esercitare e ricevere. Ogni Elemento è “vitale” e “vivo” se diventa dono gratuito per il Creato, è un principio imprescindibile del Senso esistenziale della Vita stessa. Nella solidarietà tra elementi del Creato, si raggiunge “L’Armonia” che è la traduzione della “Felicità”. Tutti cerchiamo di Essere Felici, ma piu la cerchiamo nell’Avere e piu siamo infelici perchè è contronatura. Piu ognuno vive nella piena consapevolezza del propio Essere nell’Universo e piu siamo felicemente al Centro dell’Universo, come componente essenziale e vitale dell’Universo Stesso. E’ un modo di pensare ed un modo di vivere, non lo si puo pensare pietisticamente “per gli Altri”. La Natura vive di questo principio. La solidarietà ci rende più ricchi; Invitiamo tutti ad essere più solidali, più altruisti, di prestare parte del proprio tempo al bene della comunità, al servizio di chi necessita di un bisogno che possiamo dare, dare qualcosa di noi per il Creato, di cui siamo i responsabili, i tutori, Ognuno gestisce il suo pezzo di Creato. Ogni elemento del Creato vive in forza del “Dare gratuito” di esso stesso all’Universo. Per questo saremo eterni, nella misura del dono che siamo stati capaci di profondere nelle maglie vitali dell’Universo Stesso. Ma ricordiamoci che, anche regalare un sorriso, una carezza, una parola gentile è fare “Bellezza” nell’Universo.

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“L’ospite è sacro”

L’ospite è sacro, sin dai tempi antichi, il forestiero era considerato una persona da accogliere nella propria “casa” con tutti gli onori e le attenzioni. E quando si parla della propria casa si intende nella propria intimità di persone, dove lo scambio di esperienza può avvenire alla pari. Si desinava insieme e si parlava, ci si confrontava, era una fonte di informazioni per tutto ciò che non si conosceva, parlare con L’ospite rappresentava il momento più importante dell’Incontro con il forestiero, con il diverso. La cultura di un tempo dava molta importanza all’ospitalità. Oggi riteniamo di non avere bisogna di imparare dalle persone concrete, pensando che Internet e tutto il mondo da esso scaturente sia sufficiente a colmare il nostro bisogno di sapere, di fare nostra l’esperienza dell’altro, del nostro vissuto. Ma in effetti internet non è in grado di trasferirci tutta l’esperienza, internet ci da soltanto delle nozioni che non sono la stessa cosa della comunicazione di una esperienza ricca di quel carico umano ed esperienziale in grado di essere trasferito e condiviso da chi ascolta.

Ospitare una persona o più persone vuol dire garantire che possa avvenire lo scambio di esperienza, una comunicazione umana essenziale affinché l’ospitalità sia tale nel suo valore.

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Il Presepe Vivente a Montalbano

Il Presepe Vivente in Montalbano Elicona giorno 26 – 29 Dicembre e 6 Gennaio 2020

Il Presepe di Montalbano Elicona ha una tradizione Ventennale e viene animato nell’Antico Borgo del quartiere Serro, il più antico di Montalbano, originario del 1200.

Il Presepe ha come messaggio  il tema dell‘ATTESA. 

La quotidianità è fatta di attese, si attende sempre qualcosa e viene accompagnata dalla speranza di potere accogliere un evento che ti possa  cambiare in meglio la vita.  L’esperienza che ti invitiamo a fare con tutta la tua famiglia, l’abbiamo fatta pure noi soci della cooperativa. Sono gesti semplici di quotidianità che servono ad animare un ambiente familiare, affaccendato a fare qualcosa. Ma la notizia che al tempo si era diffusa, come avviene in tutte le piccole comunità tutti sanno tutto di tutti, era quella di una coppia di profughi che aveva trovato una stalla come unico riparo per poter rifugiarsi e …. partorire, in mezzo ad una mucca, un asino e delle pecore,  accolta dai pastori, ritenuti al tempo la feccia dell’umanità.

Le grandi storie, nascono talvolta così, spesso ci sono grandi figure che hanno cambiato la storia, e provengono spesso da ciò che si pensa impensabile, da storie umili e spesso paradossali, come la storia di un Dio che nasce in una stalla, mica in palazzo reale, come noi immagineremmo consono al suo status, invece è attorniato dai pastori e dalla gente semplice affaccendata a vivere il proprio quotidiano quasi nella  indifferenza. Eppure, nasce con quel bambino, una novità così grande da cambiare la vita a tanta gente, per il resto del tempo dell’esistenza dell’umanità.

Questa occasione del Presepe vivente a Montalbano ti offre la possibilità di sperimentare l‘Attesa e questo paradosso, per imparare, per riflettere, per avere una occasione unica di poter partecipare ad un evento che ha cambiato l’umanità. Anche questa è un occasione di riflessione degli atteggiamenti che assumiamo per ogni attesa che ci capita nella vita. Ti invitiamo a vivere la stessa esperienza con tutta la tua famiglia anche con i tuoi piccoli. Non dimenticheranno mai tale esperienza  carica di suggestioni ed emozioni. 

Per informazioni e per poter partecipare e organizzare la tua permanenza telefona a Rosaria tel. 3467654897, oppure tramite email: handmademontalbanoelicona@gmail.com

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L’Argimusco, mèta in ogni Tempo, alla ricerca dell’Infinito.

Un luogo magico, sacro in ogni tempo, posto in un altura tra i Nebrodi, esposto soprattutto ai venti, ci offre la Bellezza!

Le passeggiate che vi proponiamo sono un percorso lungo l’Argimusco, fatte di poche parole e soprattutto di silenzio. Per chi lo vuole è un viaggio dentro se stessi. Le passeggiate che vi proponiamo non vogliono annunciare alcuna Verità. Nessuno ha delle verità assolute e definitive, ognuno di noi è espressione di un pezzo di verità, ma  mettendo insieme frammenti di verità, e’ così che troveremo una verità più alta.

L’Argimusco ha rappresentato per i popoli di 3-5000 anni fa il luogo della ricerca del mistero che aleggiava attorno ad ogni momento della vita. Durante periodi significativi di passaggio tra una stagione all’altra i popoli raggiungevano questi luoghi ritenuti sacri, per sentirsi svelare frammenti di qualche segreto sulla Vita, e per  celebrare la Natura e i suoi misteri.  

Proveremo a fare un percorso anche dentro di noi, ciascuno per suo conto, ripercorrendo i sentieri che portano ai Megaliti. Proveremo a farvi percepire la magia di questi luoghi attraverso il silenzio e lo sguardo.  Da ogni altura nella vita lo sguardo corre al nostro tempo, viviamo in un periodo di transizione, simile al periodo Medievale,  si avverte una stanchezza delle cosa che ci vengono dette da questo mondo e ci chiudiamo sempre di più. Viviamo in un epoca di  stanchezza.

Le Isole Eolie vista dall’Argimusco

 Siamo stanchi perchè abbiamo smesso di camminare, preferiamo chiuderci in un luogo riparato e attendere tempi migliori. Ma camminare alla ricerca dell’armonia e della pace è essenziale ne abbiamo bisogno come l’acqua ancorati al desiderio di un Amore che ci  spinga in un  “Cammino”. L’amore è lo strumento più vero per trovare  la pace e il senso della nostra vita.

La vita vera ricomincia sempre da ciò che viene scartato. Abbracciare le diversità, il maschile e il femminile, il nero e il bianco, il basso e l’alto ci porta ad uno stato di armonia.

Il vento presente particolarmente in inverno sui Nebrodi  mi turba ed è sempre fastidioso perchè porta dentro il suo andare le mille voci di una natura sofferente. Un vento che apre anche ferite, ma anche il Vento ha una azione positiva, ripulisce e predispone la natura per una nuova vita.

Le ferite sono sempre fondamentali perchè sono occasione di poter riabbracciare l’armonia, e ritrovare il nostro posto nella Vita dell’Universo. Al di la di ogni cosa giusta e sbagliata ci reincontremo in un luogo sacro, al di la di noi, dove tutto ritrova il suo senso, affermava un monaco Sufi.

Vi accompagneremo  sull’Argimusco semplicemente per darvi occasione di guardare. E guardare è una via di accesso alla realtà, il guardare non vuol dire metterci troppa testa. Vuol dire aprire gli occhi e guardare.  Imparare ad ascoltare: la disattenzione è il peggiore di tutti i mali.  Sapersi ascoltare, è qualcosa che spesso non sappiamo fare più. Le scoperte più belle sono avvenute quando lo scopritore è distratto, con la mente libera, e poco concentrato su una cosa.  

La Dea Orante – Sull’Argimusco

Diceva qualcuno: “Imparerai di più dentro i boschi che dentro i libri”.  Il silenzio è lo strumento per leggere la natura e per sentirsi compresi. E se hai dei dubbi potrai sempre chiederlo agli alberi.

Non si hanno soluzioni da dare durante le nostre passeggiate. Non abbiamo Verità da annunciare migliori di tutte le altre o conversioni da proporre ad un Credo.  Vogliamo ricordare che è utile sapersi ascoltare semplicemente, guardare, alzarsi e sapersi rialzare, sono gli strumenti che ciascuno già possiede e questo basta.

Non porre attenzione è come mantenere una ferita sempre aperta, non volere guardare, non volere aprirsi alla vita.

Tornare umani è mantenere la sensibilità, in questo Tempo, è la cosa più essenziale, riscoprire l’amore nel nostro cammino è quello che più conta. L’amore serve per impastare ogni “scarto”, l’unica forza che ricrea nuova vita e bellezza e la lancia in avanti per ottenere nuova vita ancora.

“Non si può fermare il vento, possiamo solo fargli perdere tempo”, cantava de Andrè,  la vita è come il vento e spesso freniamo la vita e ci si ammala. La vita deve scorrere,  siamo noi che non abbiamo il coraggio di rinnovarci e lasciare che la vita scorra e gli facciamo solo perdere tempo.  Un cammino, ogni esperienza,  è fatto da una fine e da un nuovo inizio. 

L’amore…!! Fattelo bastare! L’amore non è perfetto, ma se sei davanti ad un albero, l’amore, fattelo bastare.  

La nostra natura è sempre quella della ricerca dell’infinito e l’amore è quella forza che ci fa tendere sempre all’infinito. Cerca la luce, la luce è da tutte le parti anche nelle ombre.  Ed è in uno sguardo che si intravvede l’infinito. Cit.

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Dì a te stesso: “Abbi cura di me”, cosi come si dice nella canzone di Cristicchi.

Per informazioni e per poter partecipare e organizzare la tua permanenza telefona a Rosaria tel. 3467654897, oppure tramite email: handmademontalbanoelicona@gmail.com

 

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