Visite Natura

L’ARGIMUSCO

L’ARGIMUSCO…”Un luogo dove il Cielo e la Terra s’incontrano”.
Adatto per (escursionisti, turisti, Università della terza età, ..)
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SENSO DELL’ITINERARIO: Ci troviamo all’ingresso, in contrada Argimusco, del Bosco di Malabotta. Uno dei boschi pù antichi della Sicilia ed istituito come Riserva Naturale Orientata nel 1997.  A Sud l’Etna sembra vigilare sul luogo con la sua imponenza e i suoi fianchi solcati da colate recenti. Qui sorgono dei megaliti che gli studiosi hanno esaminato dando infinite risposte. Rocce di un’area sacra destinata alla Grande Madre Terra oppure per placare le ire del vulcano e sapientemente modellate da antiche civiltà? Un affascinante “gioco” della Natura ? Molti interrogativi ma solo negli ultimi anni studi più accurati hanno definito il luogo come la “Stonehenge della Sicilia” . Le rocce sono state modellate, intagliate, issati da abili artigiani della pietra, intorno al 1310, per creare un vero e proprio osservatorio astronomico sotto l’attenta la direzione del grande medico, filosofo, alchimista e scrittore, Arnaldo da Villanova, che operò alla corte di Federico III re di Sicilia..
PARTENZA: Da Montalbano Elicona. Distanza: 7,4 km In Auto: 14 minuti A piedi : 1 h,44m 
Potete contattare:
 Autore: Antonio Barrasso

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“Pantano Ilice”

E’ uno dei sentieri dell’Etna sul versante orientale, sopra il paese di Milo, una altitudine di 937 s.l.m..

L’Ilice di Carrinu (o Ilice dû Pantanu) è un albero di leccio (Quercus ilex), ubicato ad un’altezza di 937 m s.l.m. nelParco dell’Etna (Zona B) (CT) su suolo vulcanico e contornato da un noccioleto. È sicuramente il leccio più vetusto dell’Etna: l’età stimata è di oltre 700 anni.
Nel 1982 il Corpo forestale dello Stato lo ha inserito nel patrimonio italiano dei monumenti verdi, forte di 22.000 alberi di notevole interesse, ed evidenziato tra i soli 150 di eccezionale valore storico o monumentale.

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E’ “Sentiero natura” tra i piu facili, adatto per i bambini  e le famiglie e gruppi di escursionisti che non vogliono faticare troppo.

SENSO DELL’ITINERARIO: Si raggiunge da una mulattiera il cui ingresso si trova a 100 metri dalla stradella della forestale del sentiero. Nel percorso si incontra un paesaggio tipico della vegetazione dell’Etna e da una vegetazione agraria residuale di una agricoltura che un tempo si spingeva a queste altitudini. Per lo più caratterizzati da frutteti Mele gelate, Cola, e mele deliziose, ecc. pere, gelsi, e castagni. Tra la vegetazione spontanea riscontriamo la ginestra dei carbonai (spartium Jungeum), La ginestrail ginetrisno (genista spp.), la ginestra dell’Etna, e poi la rosa canina, rovi, Euphorbia,  tra la vegetazione arborea troviamo l’Ilice una quercia  sempreverde (quercus Ilex), la quercia caducifoglia la “Roverella” (Quercus pubescens), castagni, ecc. Il paesaggio si espande a ovest i crateri centrali , ancora fumanti, a est sul mare fino dall’abitato e alla costa con un panorama stupendo da Siracusa a Taormina, alla costa calabra. La passeggiata costeggia una antica casa di campagna tipica costruzione delle case contadine,L'Antica casa rurale con annessa la cantina risalente del secolo scorso, che si articola in tre ambienti, un riparo per gli animali annesso alla casa, un vano dove c’è un forno e la cucina ed pagliericcio per dormire posto su un piano rialzato costruito in legno. Annessa, ancora, c’è la cantina,segno che anche a questa altitudine si faceva il vino. Possiamo notare  ancora la tipica composizione dei manufatti: la vasca del “pesto” dove si schiacciava l’uva di solito con i piedi nudi, la vasca di fermentazione, posta piu in basso, e la vasca di raccoltà del mosto fermentato, una vasca più piccola “il Tino” da dove il mosto veniva trasferito nelle botti di legno.

PARTENZA DA: borgo di Caselle, nel Comune di Milo. Con la macchina si percorre lo sterrato per circa 1000 metri, fino ad arrivare ad una strada della forestale lastricata in pietra lavica. Si posteggia l’auto in uno slargo vicino.

Tempo di Percorrenza: Quota di partenza: Borgo Caselle 800 m s.l.m., Dislivello: 80 m., Lunghezza del percorso: 1,6 km, Tempo di percorrenza: 1 ora a piedi.

Difficoltà: facile

Dislivello: 80 metri

LUOGHI/SITI ED EVENTUALI EVENTI DELL’ITINERARIO:

1 Quota di partenza: Borgo Caselle (Comune di Milo) 800 m s.l.m.  si giunge con l’auto,  Dislivello: 80 m._tappa :alla strada lastricata della forestale, di può posteggiare.

2 Si percorre per circa 150 metri il lastricato lavico – e lo si lascia al primo sterrato a sinistra – tappa lo sterrato a 50 metri  si biforca e si prende a destra.

3 si percorre per circa 800 metri e si incontra sulla sinistra un’antica casetta rurale _tappa.

4 Si continua fino ad incontrare sulla destra una recinzione della forestale, siamo quasi vicini, si scende lo sterrato ripido e sconnesso per altri 100 metri e a destra si intravvede un sentiero. Si prende il sentiero e si sale Tappa.

5 si sale per circa 350 metri Tappa: fino ad incontrare l’Albero di Carrinu”, è la quercia che stiamo cercando, grande maestosa, bellissima.

Silvio Scuto

 

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Il Castello di Aci Castello

Il castello di Aci si trova ad Aci Castello in provincia di Catania. La fortificazione di incerta origine, fu il fulcro dello sviluppo del territorio delle Aci nel medioevo. Durante i Vespri siciliani, fu assoggettato alla signoria di Ruggero di Lauria, quindi in epoca aragonese fu di Giovanni di Sicilia ed infine degli Alagona venendo più volte assediato. Attualmente è sede di un museo civico.

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Il promontorio basaltico dove il castello sorge, era separato dalla terra ferma da un braccio di mare, che fu completamente colmato dalla eruzione del 1169.[senza fonte]Storicamente un primo castello fu edificato nel VII secolo d.C. (secondo altri nel VI secolo) dai bizantini su di una preesistente fortificazione di periodo romano forse del 38 d.C. e chiamato Castrum Jacis e volto alla difesa della popolazione dalle scorrerie. Nasce dopo il castello Ursino ed è stato fortificato solo da e per gli Alagona. Il Kastron ed il Castrum di Aci vanno ricercati altrove.

Il qalat musulmano

Distrutta ed occupata la forte Taormina, nell’estate del 902 l’emiro Ibrahim stava per assaltare il castello di Aci. La popolazione sicura della sconfitta preferì capitolare, pagare lagiziah e deporre le armi consegnandosi ai musulmani. Il paese fu lasciato intatto ma il castello e le fortificazioni saranno rase al suolo.

Nel 909 il califfo ‘al-Mooz, fece riedificare sulla rupe una fortificazione (qalat), che doveva far parte di un più vasto sistema difensivo atto a proteggere l’abitato.

Nel X secolo sotto la dominazione araba il borgo fu chiamato ‘Al-Yâg o Lî-Yâg, fu un importante centro della Sicilia orientale (secondo Al-Muqaddasi, storiografo che scrisse ilKitab ‘ahsan ‘at taqasim ). Forte e preminente rimase però l’impronta bizantina, tanto che lo scrittore Ibn al-Athir, nella sua opera Kamil ‘at tawarih, racconta di una Aci quale centro della resistenza[1].

I regni normanno-svevi

Giunti i conquistatori normanni Roberto il Guiscardo e Ruggero d’Altavilla, verrà introdotto in tutta la regione il sistema feudale. Il castello è stato edificato su uno scoglio successivamente collegato alla terra ferma da una colata lavicaVasti territori saranno concessi a vescovi e milites. In questo contesto nel 1092 anche il castello di Aci ed il territorio circostante furono concessi all’abate e vescovo di Catania Angerio da S.Eufemia[2]. Chiamato Castrum Jatium, si trattò del primo atto riguardante la Terra di Aci. Le pertinenze erano costituite dai territori degli attuali comuni di Aci Castello, Aci Sant’Antonio, Acireale, Aci Catena, Aci Bonaccorsi, Valverde (già Aci Valverde). Il geografo arabo Edrisi descriverà nel suo Libro di Ruggero la terra di Aci come territorio importante.

Il 17 agosto 1126 il Vescovo abate Maurizio di Catania ricevette nel castello di Aci le reliquie di sant’Agata, riportate in patria da Costantinopoli dai cavalieri Goselmo e Gisliberto[3]. All’interno di un ambiente che probabilmente era una piccola cappella, sono ancora visibili alcune tracce di un affresco che ricorda l’avvenimento.

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Sentiero “Acque Grandi” in Acireale

Il Sentiero Naturalistico ” Acque Grandi”: 

E’ un sentiero che inizia dal quartiere Santa Caterina in Acireale (CT), dalla piazzetta, con una vista sulla timpa e sul mare, Taormina e la Calabria.

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Passeggiata con media difficoltà.  adatta ad escursionisti determinati a sfidare la ripidità della risalita dalla timpa al piano (170 s.l.m.). Il suo imbocco si trova affiancato alla chiesetta della Madonna dell’Aiuto (riedificata tra il 1769 ed il 1773) che si apre sulla via omonima. Quest’ultima è una stretta stradella rurale raggiungibile dalla frazione di Santa Caterina o da Santa Maria delle Grazie, delimitata da alti muri in pietra lavica.

Questo sentiero racconta la natura incontaminata, la flora e la fauna del sito ed un paesaggio del mare e della sua costa rocciosa, e la cui scogliera è difficilmente raggiungibile dai bagnanti.  Un paesaggio naturale e luoghi che raccontano una storia di fatiche di una agricoltura che ricavava i prodotti dal poco suolo che metteva a disposizione. 6. Itinerario di "Acque grandi" sulla Timpa di Acireale, dal percorso di notano le croste basaltiche che emergono dalla vegetazione e i muri di pietra lavica a secco

PARTENZA DA: Dal B&B in auto vi si giunge in 20 minuti. Con il Bus da Acicastello, che passa per Acireale ogni ora, impiega una ventina di minuti. Giunti alla Fermata di piazza D’uomo. Si raggiunge a piedi il “quartiere del Carmine” denominato “o Cammunu”, si scende per la via che scende sulla litoranea e si fa il sottopassaggio per il quartiere di “Santa Caterina”. Si percorrono delle vie strette e che portano alla piazzetta, un affaccio sul mare incantevole.

Tempo di Percorrenza: Specificare a Piedi dal B&B si impiega 1,50 ore ma in macchina o in bus in 20 minuti si raggiunge la destinazione. In 45 minuti in Bici, in Auto in 20 minuti. Giunti alla fermata di piazza Duomo di Acireale si arriva alla piazzetta e poi si percorre la strada antica fino alla chiesa della “Madonna dell’Aiuto” in altri 20 minuti.

Difficoltà: media

Dislivello: 170 metri (dal Mare alla fermata del Bus)

LUOGHI/SITI ED EVENTUALI EVENTI DELL’ITINERARIO: Elencare luoghi/siti a) in ordine di visita,

  1. Acireale – Quartiere del Carmine- Santa Caterina – tappa – Vista panoramica dalla piazzetta sul mare;
  2. Percorso della strada che arriva ad una prima chiesa e poi fino alla Madonna dell’Aiuto, tra  fauna e flora tipica, Rilievi paesaggistici della costa, muri a secco in pietra lavica, e vecchi manufatti, fino alla Chiesa Medonna dell’Aiuto;
  3. Costeggiando la piccola stradina rurale che porta il nome della Chiesa.
  4. Il paesaggio si fa piu mediterraneo, articolato tra grandi alberi di origine mediterranei, Bagolaro, Eucalipto, Alaterno, Ulivo domestico ed Edera arborescente,  fino al ciglio del Costone lavico;

Tempo di Percorrenza: Si puo arrivare in auto fino alla chiesetta della Madonna dell’Aiuto. si raggiunge a Piedi il mare da un sentiero.

Difficoltà: medio

Dislivello: 170 s.l.m.

 

Superato un cancello metallico aperto la stradella diventa un viottolo. Dopo l’incontro con un monumentale esemplare di Roverella, si giunge su un falsopiano che si affaccia quasi a picco sulla scarpata sottostante e che offre un’estesa visuale sul mare: a destra la spiaggia diAcquegrandi ed a sinistra i declivi della Timpa di Don Masi, dove sono presenti la Roverella, l’Olivastro e popolamenti di Cannuccia del Reno (Arundo pliniana). È un eccellente punto di osservazione per l’avifauna. Nei pressi del pianoro, doveva localizzarsi uno dei punti di avvistamento distribuiti sul litorale ai tempi delle incursioni piratesche. Troviamo inoltre un cippo commemorativo dedicato al giovane Matteo Mustica, sub catanese deceduto per embolia nel sottostante specchio d’acqua. Ci si incamminerà verso il mare per uno scosceso sentiero a gradini in pietra che attraversa la scarpata con punti di dislivello accentuato e si immerge nel paesaggio consentendo di osservare aspetti tipici di vegetazione (Olmo, Bagolaro, Alaterno, Euforbia, Fico d’India, Asparago pungente, Garofanino delle rocce), nonchè spaccati geologici di notevole interesse. Giunti sulla spiaggia, ampia ed estesa per alcune centinaia di metri, formata essenzialmente da pietre arrotondate dalla azione marina (coculi), è probabile rinvenire la sorgente a fior d’acqua che dà il nome al luogo: è di portata variabile, una volta copiosa (da cui il nome ranni = grande). Spostandoci verso nord, sulla battigia si osservano grandi macigni alveolati per corrosione dei sali marini e diverse specie vegetali costiere (Violaciocca, Cappero, Spinasanta, Finocchio di mare). Dopo circa 200 metri (ma è assai difficoltoso giungervi via terra) troveremo un significativo giacimento fossilifero.
NOME E COGNOME DELL’AUTORE: Silvio Scuto 

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Piazza Armerina – “Morgantina”

Sito Archeologico Morgantina:

Morgantina è un’antica città sicula e greca, sito archeologico nel territorio di Aidone, comune italiano della provincia di Enna inSicilia.

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La città fu riportata alla luce nell’autunno del 1955 dalla missione archeologica dell’Università di Princeton (Stati Uniti). Gli scavi sinora compiuti consentono di seguire lo sviluppo dell’insediamento per un periodo di circa un millennio, dalla preistoria all’epoca romana. _DSC0655L’area più facilmente visitabile, recintata dalla Sovraintendenza, conserva resti dalla metà del V alla fine del I secolo a.C., il periodo di massimo splendore della città.

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urp.parco.archeo.morgantina@regione.sicilia.it;  parco.archeo.morgantina@regione.sicilia.it

AREA ARCHEOLOGICA DI MORGANTINA: Orari di visita: tutti i giorni dalle 9,00 alle 19,00

Link Biglietteria  I visitatori hanno facoltà di acquistare il biglietto cumulativo per la visita della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, il Museo di Aidone ed il sito archeologico di Morgantina.

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Piazza Armerina e Museo di Aidone

Museo di Aidone:

Una ricca collezione dei reperti rinvenuti a Morgantina è custodita ed esposta al pubblico presso l’ex convento dei Cappuccini (XVII sec.).
Il museo ospita reperti provenienti da Morgantina e dal colle di Cittadella (sito su cui fu originariamente fondata Morgantina intorno al 1000 a.C.) ove si trovano anche i resti di un villaggio preistorico dell’Età del bronzo (1800 a.C.). Aidone è raggiungibile in auto da Piazza Armerina in circa 10′. Dista infatti soltanto 11 km.
L’ordinamento è cronologico e tematico. L’esposizione dei reperti è corredata da carte topografiche e pannelli esplicativi.

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Sale I-II – Introduttive con pannelli documentari e vista sul chiostro.
Sala III – Insediamento preistorico e protostorico: contrada San Francesco e colle di Cittadella.
Sala IV – Morgantina in età arcaica: la Cittadella.
SalaV – La città ellenistico-romana: l’abitato di Serra Orlando, i santuari, le necropoli.
Sale VI-VII-VIII-IX – Sezione numismatica (in allestimento).
Sala X – Storia degli scavi (in allestimento).
SalaXI –Plastico di Morgantina. Quadri del XVIII e XIX secolo.
Sala XII – Sala dei pithoi e delle vasche fittili.
Sale XIII e XIV (piano rialzato) – La vita quotidiana a Morgantina: le attività produttive, l’ambito domestico, i culti, gli spettacoli.
Il Museo è sito in:  Largo Torres Trupia  Comune di Aidone (Enna) – Per informazioni sulla visita al Museo Archeologico Regionale di Aidone:  tel. 0935 87307

MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE DI AIDONE: Orari di visita: tutti i giorni dalle 9,00 alle 19,00

Link Biglietteria  I visitatori hanno facoltà di acquistare il biglietto cumulativo per la visita della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, il Museo di Aidone ed il sito archeologico di Morgantina.

 

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Piazza Armerina e la “Villa Romana del Casale”

La Villa Romana:

Piazza Armerina si raggiunge in 1 e 30 minuti di macchina partendo dal Nostro B&B, un Itinerario facile e molto interessante adatto anche per i bambini, in carrozzella. E’ un luogo protetto ed è possibile visitarlo anche con il cattivo tempo. La villa romana è tra le più belle conservate e con una buona guida del posto, che si può pagare aggregandosi ad un gruppo di visitatori con cui dividere il costo, è possibile conoscere usi e costumi, la storia di un tempo.

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Alla villa si accede facilmente da un parcheggio accanto. Il Paesaggio naturale fichi di’india, olivi, carrubbi, mandorle, ci immette nel clima di una storia antica, si paga un biglietto di ingresso. La villa del Casale è un edificio abitativo tardo antico, popolarmente definito villa nonostante non abbia i caratteri della villa romana extraurbana quanto piuttosto del palazzo urbano imperiale, i cui resti sono situati a circa quattro chilometri da Piazza Armerina, in Sicilia. Dal 1997 fa parte dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Tra i resti della villa si individuano quattro nuclei separati, posti sul declivio collinare e in leggera ascensione, ciascuno di diverso orientamento assiale, ma strettamente connessi tra loro:

  • ingresso monumentale a tre arcate con cortile a ferro di cavallo (ambienti 1-2); Villa-del-Casale.
  • corpo centrale della villa, organizzato intorno ad una corte a peristilio quadrangolare, dotata di giardino con vasca mistilinea al centro (ambienti 8-39);
  • grande trichora preceduta da un peristilio ovoidale circondato a sua volta da un altro gruppo di vani (ambienti 47-55)
  • complesso termale, con accesso dall’angolo nord-occidentale del peristilio quadrangolare (ambienti 40-46).

PARTENZA DA:  dal B&B di Villa Ortensia con la l’Auto In Automobile:
da Aeroporto Fontanarossa-Catania > autostrada A19 uscita Dittaino > direzione Valguarnera > Piazza Armerina
da Aeroporto Punta Raisi-Palermo e Trapani-Birgi > autostrada A19 uscita Enna > direzione Pergusa > Piazza Armerina.
Villa Romana del Casale Strada provinciale 15, Piazza Armerina, Enna, info +39 0935 680036.

Tempo di Percorrenza in Auto circa ore 1,50

Link Biglietteria per accesso alla Villa Romana

I visitatori hanno facoltà di acquistare il biglietto cumulativo per la visita della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, il Museo di Aidone ed il sito di Morgantina.

NOME E COGNOME DELL’AUTORE  Silvio Scuto

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Un Giro in Bici per visitare Catania

Si parte dal B&B Villa Ortensia da Acicastello alle ore 9.00 per fare la prima tappa per un Caffè di “Ernesto” sul lungomare di Ognina con i caratteristici roccioni in pietra lavica e la sabbia nera.

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Si Riparte per il lungo mare e si entra nella borgata di “San Giovanni Li Cuti” fino al vecchio porticciolo della città. Si Riparte e riprendendo il lungo mare per piazza Europa, viale Africa  sul quale si affacciano le Ciminiere  ottocentesche, oggi centro espositivo, fino alla Stazione Centrale. Si va verso il porto fino alla Porta Catania e si entra in Piazza Duomo, visita della Piazza e si prende per via Garibaldi fino alla Piazza quattro canti, poi a sinistra fino al Castel Ursino, giro del Castello e partenza fino al Teatro Greco dalle viuzze.  Dal Teatro Greco si Prende via Vittorio Emanuele e si arriva a Piazza Università.[/su_slider]Durata: 3 ore Difficoltà: media Gradimento: culturale e paesaggistico Descrizione:

Si parte dal B&B Villa OrteUn terrazzino da cui ammirare i colori del nostro giardino e l'azzurro del marensia da Acicastello alle ore 9.00, direzione Catania, si segue la stradina del lungo Mare “Via Acqua Casse” costeggiando la scogliera fino a giungere allo sbocco sulla Statale, all’Altezza del N° 10 in fila indiana e al passo si procede sul marciapiedae per scendere dal ponte fino al terrazzo sul porticciolo di Ognina.

Si riparte per il lungo mare e si entra nella borgata di “San Giovanni Li Cuti” fino al vecchio porticciolo della città. Si Riparte e riprendendo il lungomare per piazza Europa, viale Africa  sul quale si affacciano le Ciminiere  ottocentesche, oggi centro espositivo, fino alla Stazione Centrale. Si prosegue verso il porto ed attraversando Porta Uzeda si entra a Piazza Duomo, il cuore del centro storico di Catania, visita della Piazza con Il Palazzo degli elefanti, la Cattedrale di S. Agata, la fontana dell’Amenano ed il famoso “liotro”, l’elefantino nero emblema di Catania. Bici a mano, due gradini e da dietro la fontana si entra nel mercato storico di Catania per un giro tra il vocioso forlcklore delle bancarelle di ogni genere di pesci, verdure, frutta  e carni. Una sosta al chiosco per rinfrescarsi con un  seltz al sale e su per via Garibaldi fino a via Castello Ursino , poi a sinistra per un giro intorno al federiciano Castello. Ritornando indietro a via Garibaldi e proseguendo per via S. Maria delle Grazie si prende a ascendere via Vittorio Emanuele, una sosta  al Teatro Greco  e poi ancora giù fino ad imboccare via Crociferi, che con la sua sequenza di chiese, monasteri, conventi e palazzi rappresenta una delle strade più rappresentative del barocco di pietra nera. [/su_pullquote]Poco piu avanti c’è la prima fontana di acqua potabile per eventuali ciclisti assetati. Si procede sul Marciapiede costeggiando la scogliera e poco dopo si arriva alla “Garritta” spagnola, ottocentesco punto di osservazione dei pirati e saraceni che usavano depredare i villaggi delle coste.

Si Riparte per il lungo mare e si entra nella borgata di “San Giovanni Li Cuti” fino al vecchio porticciolo della città. Si Riparte e riprendendo il lungo mare per piazza Europa, viale Africa  sul quale si affacciano le Ciminiere  ottocentesche, oggi centro espositivo, fino alla Stazione Centrale. Si va verso il porto fino alla Porta Catania e si entra in Piazza Duomo, visita della Piazza e si prende per via Garibaldi fino alla Piazza quattro canti, poi a sinistra fino al Castel Ursino, giro del Castello e partenza fino al Teatro Greco dalle viuzze.  Dal Teatro Greco si Prende via Vittorio Emanuele e si arriva a Piazza Università.[/su_slider]

per fare la prima tappa per un Caffè da “Ernesto” sul lungomare di Ognina con i caratteristici roccioni in pietra lavica e la sabbia nera. Si riparte per il lungo mare e si entra nella borgata di “San Giovanni Li Cuti” fino al vecchio porticciolo della città. Si Riparte e riprendendo il lungomare per piazza Europa, viale Africa  sul quale si affacciano le Ciminiere  ottocentesche, oggi centro espositivo, fino alla Stazione Centrale. Si prosegue verso il porto ed attraversando Porta Uzeda si entra a Piazza Duomo, il cuore del centro storico di Catania, visita della Piazza con Il Palazzo degli elefanti, la Cattedrale di S. Agata, la fontana dell’Amenano ed il famoso “liotro”, l’elefantino nero emblema di Catania. Bici a mano, due gradini e da dietro la fontana si entra nel mercato storico di Catania per un giro tra il vocioso forlcklore delle bancarelle di ogni genere di pesci, verdure, frutta  e carni. Una sosta al chiosco per rinfrescarsi con un  seltz al sale e su per via Garibaldi fino a via Castello Ursino , poi a sinistra per un giro intorno al federiciano Castello.

Ritornando indietro a via Garibaldi e proseguendo per via S. Maria delle Grazie si prende a ascendere via Vittorio Emanuele, una sosta  al Teatro Greco  e poi ancora giù fino ad imboccare via Crociferi, che con la sua sequenza di chiese, monasteri, conventi e palazzi rappresenta una delle strade più rappresentative del barocco di pietra nera.

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Sentiero le “Chiazzette della Timpa” in Acireale

La “Timpa”: il sentiero naturalistico delle “Chiazzette”

La Timpa è un promontorio di circa 80 m di altezza a ridosso della costa di Acireale. È compreso nel comune di Acireale, lungo la costa che da Catania porta a Riposto.  È caratterizzato da rocce di origine vulcanica gradinate e da diverse faglie dove cresce una fitta vegetazione. L’estensione totale è di 225,34 ha, distinte in Riserva (Zona A) di 140,20 ha e Preriserva (Zona B) di 85,14 ha.

Le “Chiazzette”: Ai piedi del tratto centrale della riserva si trova il borgo marinaro di Santa Maria La Scala, che si può raggiungere anche con una scalinata che partendo da Acireale attraversa a zig-zag la parte centrale della Timpa (chiamate le chiazzette). Per la particolarità il promontorio fu nei secoli utilizzato come piazzaforte militare, soprattutto per scopi di difesa dalle incursioni piratesche.

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E’ un sentiero  di media difficoltà, adatto a bambini e Anziani camminatori.

PARTENZA DA: Si parte dal B&B in Auto per arrivare nel sito si impiagano 20 minuti.  Ma si puo fare con il bus da Acicastello che passa per Acireale ogni ora ed impiega una ventina di minuti. Giunti alla Fermata di piazza D’uomo. si raggiunge a piedi il quartiere denominato “Dei Morti”, niente paura, se ne esce vivi. Si raggiunge una scalinata sopraelevata che immette direttamente alle “Chiazzette”.

Tempo di Percorrenza: Specificare a Piedi dal B&B si impiega 1,50 ore ma in macchina o in bus in 20 minuti si raggiunge la destinazione. In 45 minuti in Bici, in Auto in 20 minuti.

Difficoltà: media

Dislivello: 80 metri (dal Mare alla fermata del Bus)

LUOGHI/SITI ED EVENTUALI EVENTI DELL’ITINERARIO: Elencare luoghi/siti a) in ordine di visita,

  1. Acireale – Quartiere dei Morti – Chiazzette – tappa – Vista panoramica – Tocco (fortezza armigera in difesa dai pirati)
  2. Natura  con fauna e flora tipica, Rilievi paesaggistici della costa, scogliera in pietra lavica, porticciolo di S.Maria La Scala, la vita marinaresca dei pescatori.
  3. Avamposti di osservazione, di epoca romana, sulla Scogliera per la difesa dell’Entroterra;
  4. Piccole trattorie specializzate nella cucina del pesce;

 

NOME E COGNOME DELL’AUTORE: Silvio Scuto 

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In barca fino alle Isole Eolie

Si Organizzano giornalmente tour in barca per tutte le Isole Eolie, visita delle grotte e delle baie più belle, bagno nelle calette,  e sosta a terra per visitare i paesini.

Tutte le escursioni in barca alle Isole Eolie
Lipari – Salina  h.10.00 – h.17.00 – Vulcano         h.10.00 – h.17.00 – Filicudi-Alicudi  h.09.30 – h.18.00 – Panarea-Stromboli h.10.00 – h.22.00 – h.12.00 – h.22.00 – 
h. 14.00 – h.22.00

Lipari, la maggiore, attrae numerosissimi visitatori italiani e stranieri per il grande patrimonio paesaggistico e culturale che offre e che, di solito, effettuano escursioni giornaliere nelle altre isole.
Salina è invece consacrata ad un turismo famigliare e di coppia, che utilizza case di proprietà o d’affitto e piccoli alberghi romantici.
Panarea, l’isola scelta dai vip italiani e stranieri che ne hanno restaurato le case vacanze, è vitale e accesa di colori e luci con le sue boutiques, gli alberghi e i locali notturni alla moda.
Vulcano
attira invece un turismo giovane e variopinto.
Filicudi,
più tranquilla, è per un turista che vuole stare appartato, lontano dalla folla, ma che non disdegna di potersi muovere in auto,scooter o in barca, che la sera ama ritrovare gli amici di ogni estate.
Alicudi è un luogo davvero speciale, adatto solo per i puristi del turismo; su tutta l’isola non esistono strade o sentieri, solo un interminabile susseguirsi di scalini di pietra che si inerpicano sul fianco del cono vulcanico, collegando tra loro gruppi sparpagliati di autentiche case eoliane molto ben restaurate.
Infine Stromboli, abitata da personaggi provenienti dalla Sicilia e da altre parti del mondo, che hanno deciso di vivere qui a stretto contatto con la natura
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