
Escursione pomeridiana nel Centro Storico di Montalbano E.
Caratteristiche dell’Escursione: L’escursione è adatta anche per i bambini, il percorso si dipana tra le vie principali cogliendo la Chiesa di Santa Caterina. Forse di fattezze catare un ordine religioso messa al bando dal papato di allora per le critiche che questi sollevavano sull’agiatezza e i privilegi del Clero. A Montalbano vi è una importante presenza di piccole Chiese le quali erano affidate a preti locali talvolta figli di nobili che per la usanza di allora divenivano preti e costruivano delle piccole parrocchie da amministrare. Infatti la Chiesa madre era come un vescovado e l’Arciprete (titolo clericale) officiava la domenica come fosse un Vescovo. Sulla via i troviamo fregi e portali in pietra con cui nobili e arricchiti del paese si fregiavano per vantare il proprio stato sociale. Il percorso continua fino al Castello normanno che con Federico III divenne sede di corte e per accordi divenne non più fortezza.
E’ da considerarsi una escursione FACILE, ha la durata, a passo lento, di circa 1 ora e 50 minuti. Basilica dedicata alla Madonna elevata con Giovanni Paolo II a Basilica Minore. Il Patrono di Montalbano è S. Nicola di Bari, per niente sentito dalla popolazione. Portello, Il Punto panoramico, La chiesetta dello Spirito Santo del 1200, il quartiere Livatera,
Breve descrizione dell’Escursione: Nel percorrere le antiche vie e coli di Montalbano si viene balzati in un altra epoca e si comincia ad assaporare la storia, le condizioni di vita a cui erano sottoposti il popolino, immaginando gli odori, i suoni degli zoccoli, delle galline, i belati delle pecore e delle capre il muggito delle vacche e il vocio dei bambini e della donne che abitavano nel borgo durante i lavori di riassetto della stalla e della casa che consisteva in in unico vano diviso da un soppalco sopra il quale si dormiva e si viveva, mentre al di sotto vi erano gli animali di solito una mucca, un asino per spostarsi e trasportare, una pecora per l’agnellino da vendere, e le galline per le uova. La vita cominciava al primo chiarore, non c’erano le scarpe, almeno i piu poveri non le indossavano. L’uomo e i figli maschi partivano per la campagna per tornare al crepuscolo, e le donne riassettavano la stalla, e si portava a svuotare il “Cantro”, e si andava al fiume per lavare e portare l’acqua per la casa. Si lasciava il vocio di paese per inoltrarsi nel sentiero Gambarella, il sentiero che portava al Fiume Elicona, attraverso i boschi. E immagino la sensazione che colpisce è il suono del silenzio che fa da sfondo al fruscio delle foglie e al cinquettio degli uccelli, o i passanti che si incrociavano nell’andirivieni dal fiume. E sono gli elementi naturali a farla da padroni lo sguardo verso un raggio di luce che filtra dalla coltre della vegetazione e colora ogni particolare del Bosco fino a sentire la voce del fiume Elicona a indicare che si era prossimi all’Acqua e finalmente sentire ai piedi l’acqua fresca di sorgente. La vita di tutti i giorni. La domenica era la festa comandata. Ognuno di coloro che se la passavano meglio aveva un vestito che metteva per le feste comandate e allora si usciva. Un pò più difficile per le donne. Concesso solo per la festa della Madonna la partecipazione alla messa. Il Bosco Malabotta rappresenta in questo contesto nebroideo una nicchia Ecologica unica forse al mondo e che andrebbe maggiormente tutelata e valorizzata. Il Bosco rappresentava fino a non molto tempo fa una fonte di ricchezza per i suoi frutti, per la sua legna per il suo pascolo, Oggi rappresenta un luogo da cui ripartire per ricostruire un ambiente stressato dalla attività umane. ecc. Questi territori erano frequentati in un epoca che risale a 3000-5000 anni A.C. dalla costa tirrenica risalivano per fondare i villaggi, probabilmente dei Siculi e dei Sikani, oggi rimangono come testimonianze i THOLOS, le tombe di pietra, e se ne contano in questa zona circa 3000 censite.
SCHEDA DI PARTECIPAZIONE E LIBERATORIA
Altri siti da visitare in programma:
- Argmusico;
- Bosco Malabotta;
- I Mulini del Fiume Elicona;
- Il Borgo antico raccontato
- Il Borgo S.Maria;
- costo previsto per gli adulti di euro 10,00 a Persona;
- Costo per minori di 12 anni a persona è di euro 5,00;
La “casa antica” oggi denominate “Stallette” rappresentavano il focolare di una vita, dove divere, crescere i figli, gli animali, e conviverci. La piccola figlia torna dal pascolo della capretta e della pecorella, e si prepara il pasto per la sera al rientro dei lavoratori. Pane, Formaggio, qualche verdura di campagna, una cipolla da spartire con il pane. Un tempo questi territori erano frequentati in un epoca che risale a 3000-5000 anni A.C. da villaggi, probabilmente dei Siculi e dei Sikani, oggi rimangono come testimonianze i THOLOS, le tombe di pietra, e se ne contano in questa zona circa 3000 censite. Pietre e terra e un tetto di pietra come i tholos. Il tempo è corso piano. Fino a 50 anni fa ancora qualcuno viveva nelle stallette. Una casa fatta di terra, calce e pietre e un tetto di travi di castagno e le tegole in cotto e basta. In classe A era impossibile arrivarci. Da cinque mila anni è rimasto solo un riparo non era una casa.

Montalbano Elicona è sito in a circa 900 slm si erge sui vasti territori dei Peloritani dove spicca la Rocca Novara, fino alle coste sul mare Tirreno. Resta un paese che ha fatto la sua storia importante per arrivare fino ad oggi. Ma Oggi? cosa pensiamo di fare per la nostra umanità?
